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VISITARE LA MADONNA ANTIXENOFOBA PER IL “NATALE DI SETTEMBRE”(post2)
La Sicilia è una terra ricca di
meravigliose contraddizioni e di tradizioni antiche ma sempre attuali e
addirittura all’avanguardia. Una terra che è sempre stata “aperta” agli
invasori e alla loro cultura. A Tindari (frazione di Patti, comune della provincia di Messina) si
venera una “Madonna nera” e un Natale alternativo…a Settembre! (7 e 8
settembre). Nel luogo più alto, il più bello, al Tindari, dove già da tempo
esisteva una fiorente comunità cristiana, sorge il Santuario che protegge il
Simulacro della Vergine Nera, alla quale sono attribuiti diversi miracoli.
Secondo la tradizione, una nave
di ritorno dall'Oriente, tra le altre cose, portava nascosta nella stiva
un'Immagine della Madonna perché fosse sottratta alla persecuzione iconoclasta.
Mentre la nave solcava le acque del Tirreno, improvvisamente si levò una
tempesta e perciò essa fu costretta ad interrompere il viaggio ed a rifugiarsi
nella baia del Tindari, oggi Marinello. Quando si calmò la tempesta, i marinai
decisero di riprendere il viaggio: levarono l'ancora, inalberarono le vele,
cominciarono a remare, ma non riuscirono a spostare la nave. Tentarono,
ritentarono, ma essa restava ferma lì, come se fosse incagliata nel porto. Essi
allora pensarono di alleggerire il carico, ma , solo quando, tra le altre cose,
scaricarono la cassa contenente il venerato Simulacro della Vergine, la nave
poté muoversi e riprendere la rotta sulle onde placide del mare rabbonito. Sono
sconosciuti i luoghi di provenienza e di destinazione dell'Immagine sacra.
Partita la nave che aveva lasciato il carico, i marinai della baia di Tindari si diedero subito da fare per tirare
in secco la cassa galleggiante sulla distesa del mare. Fu aperta la cassa e, con grande stupore e
soddisfazione di tutti, in essa fu trovata la preziosa Immagine della Vergine.
Nel santuario vivono le sorelle speranzine e il luogo sacro ha
anche un suo sito internet www.santuariotindari.it, e un’emittenza
radiofonica “Radio Tindari” che
trasmette il messaggio spirituale. I fedeli compiano pellegrinaggi da luoghi
lontani per radunarsi attorno al suo simulacro, invocarla con acclamazioni o in
silenzio, sciogliere un voto o formulare un serio proposito di cambiamento di
vita, molteplici manifestazioni di un unico sentimento accomunante le migliaia
di persone che giungono sul colle tindaritano in quest’occasione, come in tanti
altri giorni dell’anno.
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