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domenica 25 gennaio 2015

UNA DOMENICA IN COMPAGNIA DEL BASTONE!!!

Tutti noi sappiamo che la Sicilia è stata in passato crocevia di tanti popoli, per la posizione geografica strategica e per la sua ricchezza paesaggistica che la rendono una terra naturalmente “completa”.I passi dei molteplici conquistatori hanno setacciato la terra di Sicilia rendendola fertile e brulicante di arte. Un brano siciliano dice: “eroi pueti e santi nasciunu tutti ccà!
Ed è proprio vero! Tantissimi sono gli esempi che potremmo fare nei vari ambiti culturali.Ma c'è anche un'arte poco nota che è nata in Sicilia..ed è l’arte marziale del "Bastone Siciliano"! La Sicilia, infatti, vanta a tutt’oggi di essere stata la “mamma” della prima arte marziale nata in Italia.Intorno all’anno 1200 d.C i pastori cominciarono a sperimentare forse per noia o per gioco o forse anche per necessità, l’utilizzo della “paranza”(bastone).
Questo segmento di legno lungo circa 120 cm, impugnato saldamente da una delle due estremità e con entrambe le mani, se fatto volteggiare velocemente, crea una barriera di protezione intorno al corpo che tiene a distanza il nemico.


Oggi l'associazione Sikania in Movimento è andata a trovare i Maestri Francesco Monaco e Sebastiano Di Mauro ad Acireale (titolari della palestra Baston Krav di Acireale), per imparare a "modellare" il bastone.

Il bastone è lungo circa 1,20 metri, ed è ricavato da legno d’ulivo, arancio amaro, sorbo o dalla rossella, raccolto in precisi periodi dell’anno. ll bastone è trattato e passato al fuoco per essere pulito. Quando la corteccia diventa nera e il legno si disidrata viene battuto con forza a terra per far saltare la corteccia. Il legno poi viene lavato, raddrizzato e asciugato .Lo strumento finale è molto leggero ed al contempo resistentissimo ai colpi più duri, anche se sbattuto violentemente sul cemento. Esso può avere dei noduli molto consistenti che sono utilizzati per fratturare la zona ossea colpita in piccoli punti specifici.


E dopo aver lavorato ci siamo tutti concessi una pausa "culinaria";-)





E ancora:
U Vastuni” come arma, veniva utilizzato dai pastori quando si trovavano costretti a difendersi da animali selvatici, questi ultimi pericolo continuo per il bestiame e per gli stessi pastori.Nei duelli d’onore invece, la tirata poteva essere libera o regolata da alcune regole stabilite sul momento e da entrambi i duellanti.Quando si utilizzava il bastone il coinvolgimento del proprio corpo era inevitabile e quando si colpiva bisognava essere coordinati per imprimere forza e velocità.Anche su terreni sconnessi il movimento era armonioso, mentre la stabilità delle gambe diventava fondamentale per dare consistenza agli spostamenti continui e repentini.Il tiratore saltando, riusciva a spostarsi anche di alcuni metri, dando vita ad una sorta di danza, senza mai fermare il bastone.Per i nostri pastori, il Bastone non era altro che un potenziamento del proprio corpo.Non solo riusciva a prolungare le braccia, ma diventava anche un solidissimo punto d’appoggio, tanto da permettere al pastore di passare lunghissime giornate in piedi.Quindi il bastone dava potere al pastore, potere verso i nemici in generale ma anche verso il proprio padrone. I ricchi possedenti terrieri, apprendevano dai pastori le tecniche di difesa con il bastone (nel loro caso con il bastone da passeggio) concedendo in cambio più libertà di pascolo.Nel 1999 questa arte marziale è entrata a far parte dello C.S.E.N. ed oggi è praticata da uomini e donne. Forse è anche l’unica arte marziale in cui i due sessi possono combattere nella stessa categoria. 

                                      
                            

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